Naturalmente io non ho vissuto l’età del fascismo e la conseguente guerra, ma mi sono informato molto sull'epoca. Quello che succedeva nella Salerno che fu, all'epoca del Fascismo, succedeva nell'Italia intera.
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Alle 8,15 del mattino a Salerno, come nel resto dell’Italia fascista, per i ragazzi incominciavano le lezioni a scuola.
Una sola, netta, perentoria discriminazione si ergeva a norma di legge e di morale:
Di qua i maschi, di là le femmine.
Classi separate, ali dell’edificio diverse, possibilmente portoni d’ingresso indipendenti gli uni dagli altri.
Per aver avuto questo comportamento, considerato altamente riprovevole, bambinelli di sette–otto anni si ritrovarono confusamente ammoniti dal loro insegnante e sgridati dalla mamma, come se si fossero sbottonati i pantaloni in pubblico.
Alla fine ne ricavavano solo un appoggio morale, perché spesso, ma segretamente, venivano incoraggiati e complimentati dai padri.
Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/11/la-salerno-che-fu-81.html
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