Io non ho vissuto l’età del fascismo e la conseguente guerra, ma mi sono informato molto sull’epoca. Naturalmente quello che succedeva nella Salerno che fu, all’epoca del Fascismo, succedeva nell’Italia intera.
Sembra che il primo visitatore del mattino fosse immancabilmente il lattaio. Non sempre suonava il campanello, non sempre entrava in casa. Si annunciava dalla strada con lo sbattere dei secchi di zinco caricati sul suo carro trainato da un cavallo. Conosceva a memoria il fabbisogno dei clienti, un litro a questo, due litri a quello, e tanto ne versava nei pentolini col coperchio a vite che trovava fuori della porta, sullo stuoino.
Cosa si mangiava a colazione? Dipendeva dalle possibilità familiari. Latte e caffè, latte e cicoria, latte e orzo, latte e cacao, latte con le castagne bollite, latte con pezzi di polenta. Neanche il latte.
Durante l’epoca del fascismo c’era sempre da correre a qualche parte. Naturalmente non c’era niente di realmente serio da fare, ma intanto si correva.
Comunque il latte, almeno fino alle restrizioni della guerra, non mancò quasi mai dalle tavole degli Italiani.
Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/10/la-salerno-che-fu-79.html
Nessun commento:
Posta un commento