Salerno di notte

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lunedì 1 maggio 2017

UNA VIRATA VERDE AL PIANETA_


Se si volesse realmente imporre una virata “verde” al nostro pianeta e alla nostra vita, la prima mossa da compiere sarebbe, senza dubbio, provare a cambiare il nostro stile alimentare. 

Ormai i sette miliardi di persone, (nove entro il 2050), che devono essere nutriti e dissetati, rappresentano una leva ambientale mostruosa, che rischia di capovolgere le sorti del pianeta. 

I “Supernutriti” hanno superato i “Denutriti” (1,3 miliardi di obesi o sovrappeso contro 1,1 miliardi di denutriti). Si muore sempre di più per diabete e malattie cardiache o metaboliche, legate a una cattiva alimentazione basata su proteine e grassi animali, che per fame. 

Buona parte dei terreni coltivabili viene utilizzata per produrre mangime per gli animali, e questo avviene, nonostante la disponibilità di terreni fertili sia sempre più bassa.

Nel 2025 si prevede, soffriranno la sete tre miliardi di persone, mentre per produrre un hamburger di un etto e mezzo di carne vengono consumati 2400 litri di acqua potenzialmente potabile. 

Intanto gli allevamenti intensivi sono una delle principali fonti di gas a effetto serra e una delle principali cause della deforestazione a livello mondiale. 


Il consumo di carne a livello globale è eccessivo e insostenibile. La fame di proteine animali del mondo occidentale e dei paesi emergenti, è la causa di alcuni dei più grandi squilibri ecologici a livello globale.

L’uomo non è sostanzialmente un carnivoro, e l’eccessivo consumo di proteine e grassi animali, secondo i maggiori esperti, provoca e incentiva molte delle più diffuse patologie nel mondo occidentale.

Nel Sud del mondo, dove maggiormente si soffrono fame e sete, vengono prodotti il mangime e buona parte della carne che poi viene consumata nei paesi industrializzati ed emergenti.

Sarà giunto il momento di fare a meno della carne?

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