Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

venerdì 14 novembre 2014

HAI ANCHE TU UN PARENTE ILLUSTRE?


Avete mai sentito parlare delle parenti di san Gennaro? Erano donne che si proclamavano discendenti di Eusebia, che secondo la tradizione raccolse il sangue del martire in ampolle quando Gennaro, (raccontano), fu decapitato nella solfatara di Pozzuoli.

Il loro compito era accompagnare il miracolo dello scioglimento del sangue con litanie imploranti e propiziatorie. Aiutavano il santo, si fa per dire,  stimolandone l'impegno a fare l’atteso miracolo. Usavano allo scopo anche affettuose ingiurie: "santo guappone!" ; "faccia ngialluta!"

Erano sette, otto terribili vecchiette, piuttosto malmesse ma tenute in grandissima considerazione, oggetto quasi di venerazione, e per una voce che si perde nella notte dei tempi, e sorta non si sa come, tutti le ritenevano imparentate col santo. Erano chiamate anche: “le nipoti di san Gennaro”.

Insomma una sorta di confraternita nata e trasmessa, non si sa né come né quando, per passaparola e sull'onda dell’attaccamento viscerale del popolo napoletano al suo patrono. Il vincolo spirituale con il santo si era, nella loro fantasia, materializzato a tal punto da assurgere al grado di parentela. Le strane vecchiette avevano finito veramente per crederci. Ma soprattutto, e chi si meraviglia di questo, ci credeva anche il popolo. Stranamente poi la parentela non è passata ad altre persone, e la confraternita oggi sembra estinta.



Incredibile vero? Ma non quanto questa altra cosa che sto per raccontarvi. 

Una tipa della Pennsylvania asserisce di essere la pronipote di 64° grado di san Giuseppe di Arimatea, considerato dalla tradizione cattolica lo zio paterno della vergine Maria. Questo vincolo presunto la renderebbe così cugina di 65° grado della madre terrena di Gesù Cristo. 

La donna avrebbe iniziato a fare ricerche sui suoi antenati nel 2010, e dopo due anni avrebbe scoperto la parentela con il santo che, secondo il Vangelo, avrebbe messo a disposizione la tomba dove venne seppellito Gesù Cristo.

Sembra che la donna si lamenti del fatto che,  a suo dire, nessuno le vuole credere. Afferma di non aver notato nel mondo l’entusiasmo che si sarebbe aspettato di fronte alla sua scoperta. Come se la sua illustre parentela fosse considerata qualcosa di ordinario e trascurabile. 

Ma guarda la gente come è cattiva e invidiosa! 

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