Ho frequentato le Scuole Elementari alle:
“ Medaglie D’Oro “ in via Paolo Vocca.
Quattro ore al giorno per sei giorni. Si iniziava il primo ottobre. Un solo Insegnante che ci trattava tutte le materie.
Nel primo anno di scuola, i quaderni si riempivano di astine fino a quando non riuscivamo ad inserirle dritte nei quadrati esatti. Tutti i più grandi geni dell’epoche passate hanno cominciato con le astine!
Era obbligatorio anche fare un corso di bella scrittura, avevamo un quaderno speciale dedicato. Per i maschi c’era il grembiule nero con fiocco blu, mentre per le femmine, naturalmente, il grembiule bianco con il fiocco rosa.
Ma in quinta elementare il nostro fiocco diventava tricolore, bianco, rosso e verde. Sul braccio del grembiule ci potevi applicare uno stemmino a forma di scudetto che contrassegnava la tua classe di frequenza. Come eravamo fieri di averlo!
Non avevamo zainetti ma cartelle, con dentro due libri e due quaderni, uno a righe, e l’altro a quadretti. Una matita, una gomma, e una penna. Niente di più. In un grande locale adiacente alla scuola, c’era una piccola piscina e un bar, dove arrivavano ogni mattina dei cornetti super. Nell'ambiente si percepiva un odore di cornetti caldi che non ho mai più ritrovato. I soldi erano scarsi, solo raramente riuscivo a comprare uno di quei cornetti. Credetemi, non ho mai più mangiato qualcosa di simile.
E mi ricordo i problemi di Aritmetica, col solito Contadino sbadato che andava al mercato e gli succedeva di tutto. Ora si perdeva le mele, ora gli andavano a male le pesche. E ogni giorno gli capitava qualcosa, e chi doveva risolvere i suoi piccoli, grandi Problemi? Certamente Noi!
Un Contadino porta 20 kg di arance al mercato. Ne vende 10 kg a 30 lire il chilogrammo prima di Natale, e 10 kg a 15 lire al kg, dopo Natale. Quanto ha guadagnato il contadino considerando che le arance a lui erano costate 12 lire al kg?
Sembravano sciocchezze, ma intanto, imparavamo a far funzionare il Cervello!
E per chi ama le storie di Salerno:
http://rideresalerno.blogspot.it/2015/01/la-salerno-che-fu-25.html
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