« Amo', ma che hai? »
« Niente! Che ho? Perché, devo avere qualche cosa? Non ho niente, va bene? »
« Amo', ma si può sapere che è successo? »
«Ah, tu, proprio tu vieni a chiedere a me cos'è successo? Ma ti rendi conto, tu a me chiedi cos'è successo? A me? »
« Siamo in due, a chi lo devo chiedere? »
« Lasciamo perdere, guarda, mi fai una rabbia. Ti giuro che t'ammazzerei. Guarda come sono ridotta, guarda! Io ero bellissima, ero stupenda, me correvano tutti dietro. Ho fatto i colpi di sole e non te ne sei accorto, ho tagliato le doppie punte e non te ne sei accorto. Tu pensi solo alle tue cose, sempre. Il lavoro, i soldi e le partitelle a pallone, sempre co' sto pallone, qualche giorno te lo buco 'sto pallone »
« Ho capito, ma se tu vuoi... »
« Ma se voi tutta 'sta roba, qualcuno a lavora' ce deve pure anna'. »
« Cosa vuol dire? Come sei arido. Non è che tutto si compra con i soldi... »
« Quella roba che hai detto tu, tutta, para para!! »
« Soldi, soldi, sempre co' sti soldi, che schifo. Sono stufa, mi sono rotta, io sono stufa rotta, basta, basta. Voglio andarmene. Voglio andare via da qua...»
« E dove vuoi anna’? »
«Voglio andà di la, scusami amore. Il fatto è che sono un po' nervosa perché ho le cose mie…»
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