Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

giovedì 21 aprile 2016

LA SALERNO CHE FU! (69)


I vecchi dicono che i tempi sono cambiati. Una volta quando era inverno si gelava davvero. Io non lo so se questi cambiamenti dipendono anche dal fatto che oggi abbiamo più possibilità di riscaldarci, ma comunque ancora oggi in pieno inverno, si ha la tendenza a rimandare gli affari a tempi migliori. 

Dalle nostre parti trovate sempre quello che vi dice: 
« Sì, va bene, la cosa mi piace ma ci vediamo appena finisce questo freddo. »

Se i Salernitani, se i Napoletani, fossero gli abitanti di Stoccolma, in quella gelida capitale, non si combinerebbe assolutamente niente per buona parte dell'anno.



Eppure non viviamo come 60 anni fa in stanze vuote e immense, senza infissi stabili e rese vulnerabili al freddo dai  bombardamenti a tappeto.

Pensate all’epoca quando qualcuno della famiglia all’alba incautamente tentava di uscire dalle coperte per raggiungere il gabinetto esterno alla casa. Subito veniva lanciato l’allarme con voce angosciata:
 « Stamattina si muore dal freddo! »

Infatti noi Campani siamo tradizionalmente drammatici, moriamo sempre per qualche cosa. Per dire «ho appetito», diciamo: «mi muoio di fame». 

E poi moriamo sempre senza morire mai davvero. 
Moriamo di caldo, di freddo, di sete, di sonno. 

E una volta soddisfatte tutte le nostre esigenze primarie, non sapendo più come lamentarci ci mettiamo a cantare:
   «Io me moro d'ammore pe’ tte !»

Per chi ama le storie di Salerno:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/04/la-salerno-che-fu-68.html

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