Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

giovedì 1 giugno 2017

LA SALERNO CHE FU (110)


Naturalmente io non ho vissuto l’età del fascismo e la conseguente guerra, ma mi sono informato molto sul periodo. Naturalmente quello che succedeva nella Salerno che fu, all’epoca del fascismo, succedeva nell’Italia intera.

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Per quasi un decennio, il primo dell’era fascista, i proprietari dei Cinematografi  ebbero fama poco migliore di quella di chi gestiva una casa di prostituzione. Non certo per la qualità degli spettacoli, a cui quasi nessuno badava, quanto per il buio della sala. 

Una folla che entrava in una sala per sprofondare nell'oscurità, secondo la morale comune, aveva di sicuro fini sordidi: il palpeggio, il borseggio e affini.



La resistenza della piccola borghesia al cinematografo fu cocciuta e vigorosamente sostenuta dalla morale corrente. I ragazzi dovevano andarci di nascosto, le ragazze mai. Gli adulti si vergognavano. E la popolazione del cinema, per lungo tempo, fu tartassata dalle maschere e dagli stessi proprietari, i quali finivano per pensarla alla stessa maniera.

Non ci si poteva fidare di chi entrava, soprattutto se giovane, ecco i controlli a ripetizione dei biglietti, e i poveracci presi per un orecchio e trascinati in strada a calci da energumeni, in divisa quasi da circo, che funzionavano da maschere.

Era proibito assistere a un film più di una volta,  i buttafuori entravano in sala e sgomberavano posti secondo il loro umore: 
« Fuori! Lei è qui già da due ore, mi ricordo. »

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/05/la-salerno-che-fu-107_24.html

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