Nella Salerno che fu, la cosa più divertente che un ragazzino poteva pensare di fare era quella di andare al cinema spesso, e senza soldi era molto difficile riuscirci.
In un particolare locale cinematografico avevo studiato un piano infallibile per cui ogni giorno riuscivo ad entrare al cinema a sbafo. Mi introducevo nel locale da una porta secondaria che dava sulla strada. In primavera ed estate la tenevano sempre aperta. Non perdevo tempo neanche a guardare che film proiettassero, non entravo mai dall'ingresso, non guardavo neanche le locandine. A me tanto piaceva guardare di tutto.
Così ogni giorno andavo al cinema! Alcune pellicole di particolare successo venivano proiettate a lungo. Io imparavo questi film a memoria. La pacchia finì quando un giorno proiettarono una pellicola che all'epoca fece molto scalpore. Aveva come titolo: “La Noia!“
Naturalmente come tutti i bambini a me piacevano le avventure e i western americani. In quegli anni andavano per la maggiore anche i film storici e mitologici, i vari Maciste, Ercole, Sansone, Ursus e così via.
Mi si avvicinò con circospezione e cominciò ad interrogarmi. Gli interessava soprattutto sapere, in particolare, come avessi fatto ad entrare, visto che il film era vietato ai minori di 18 anni! Io gli feci vedere anche il biglietto d’ingresso! Il mio piano infatti prevedeva che prima di introdurmi nel locale dovevo procurarmi un biglietto già usato, lo chiedevo a quelli che uscivano dal locale dopo aver visto il film.
Adesso io dico, tu ti sei visto un film vietato ai minori di 18 anni, esci dal cinema e un povero piccolo ragazzino undicenne ti chiede se gli dai il biglietto. Non sospetti niente? Non glielo dare!
Io non potevo sapere che il film era vietato, non sapevo neanche il film che proiettavano. Il problema era che trattandosi di un film vietato ai minori, non potevo trovarmi nel locale, non avrei potuto nemmeno comprare il biglietto!
Dovetti scappare precipitosamente inseguito dal controllore che naturalmente non riuscì ad acchiapparmi. Non ci riusciva neanche mio padre quando aveva il sangue agli occhi, figuriamoci un semplice controllore!
Per chi ama le storie della salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/03/la-salerno-che-fu-64.html
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