Nel nostro gruppo di amici, fine anni 60’ a Salerno, gli scherzi non erano rivolti solo all'esterno, a volte qualcuno ideava qualcosa di particolare anche a danno del resto del gruppo.
Come quella volta che uno di noi parlò di festeggiare il suo compleanno. Questo ragazzo compiva sedici anni e aveva pensato per l’occasione di invitarci tutti, una decina di ragazzi, alla pizzeria dove ci avrebbe offerto una cena!
Naturalmente nessuno all'inizio aveva creduto alla cosa, se non che una sera questi cacciò dalla tasca il suo vecchio portafogli, solitamente vuoto, ma adesso incredibilmente pieno di banconote. Inoltre ci disse, aveva già prenotato il locale.
Sarebbe stata per il nostro gruppo una serata memorabile e molto, molto divertente!
In effetti le premesse c’erano tutte. Il menù era completo, si partiva dall'antipasto, quindi assaggini di pizze varie. Il festeggiato non faceva che parlare poi di una grande sorpresa finale. Aveva incaricato un suo presunto parente pasticciere di preparare due torte per l’indimenticabile occasione.
A un certo punto della festa, addirittura, il proprietario del locale, contagiato dall'aria allegra e goliardica, aveva messo della musica nel locale, marcette tipo matrimoni e cori di:
“Tanti auguri a te, tanti auguri a te…”
Mentre il proprietario del locale cominciava minacciosamente a girare intorno alla tavolata, cominciammo a realizzare la situazione!
Il ragazzo era sparito e noi non avevamo i soldi per pagare il conto! Alcuni di noi, quelli più grandi lasciarono la carta d’identità con la promessa che saremmo andati a saldare il conto un altro giorno. Solo uno di noi era maggiorenne e aveva una vecchia 500’!
Entrammo in nove nella piccola auto e girammo tutta la notte per cercare quel furfante. Per fortuna sua non lo trovammo! In effetti solo una banconota di quelle che ci aveva mostrato quel fetente era vera, la prima, e se l’era anche fatta prestare. Le altre erano tutte false.
Per un paio di settimane non si fece neanche vedere in giro. Poi una sera venne al nostro bar, accompagnato da un suo amico più grande.
Disse che in fondo era stato solo uno scherzo, anzi si meravigliò del fatto che non riuscivamo ad accettare e comprendere questa, secondo lui, cosa divertente.
A noi piacevano molto gli scherzi, ma come è facile capire, non quelli a nostro danno. Non quelli che venivano dall'interno del gruppo. È anche normale! A nessuno piace essere preso in giro?
Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/06/la-salerno-che-fu-78.html
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