Agli inizi degli anni 60’ tutti i bambini, anche quelli di Salerno, attendevano con trepidazione la TV dei ragazzi e i telefilm, specialmente quelli avventurosi, tipo “Zorro”, “Robin Hood”, e “Ivanhoe”, il cavaliere senza macchia e senza paura, tutto vestito di bianco (bianco anche il cavallo), interpretato da un giovanissimo e angelico Roger Moore.
E la sera c'era una nuova serie di telefilm destinata ad entrare nel mito: “ Perry Mason!”
Raymond Burr, che interpretava il ruolo dell'avvocato era Americano, come lo erano tutti i grandi attori del cinema, da Humphrey Bogart a Gary Cooper, da Kirk Douglas a Henry Fonda, da Spencer Tracy a James Stewart, da Elizabeth Taylor a Rita Hayworth.
Con Perry Mason entrarono nelle case di milioni di Italiani termini come:
« Procuratore distrettuale », « Avvocato del diavolo » e « Corte federale », che prima d'allora, conoscevano solo i laureati in Giurisprudenza.
Nonostante che nel 1960 i possessori di un televisore fossero soltanto un milione e mezzo, il giorno seguente a trasmissioni come
"Campanile sera", "Il Musichiere" o "Lascia o Raddoppia", tutti parlavano di questo o di quel concorrente, del tale presentatore o della valletta, dell'ospite d'onore o della vincita favolosa. Questo si spiega col fatto che erano istallati apparecchi televisivi ovunque, nelle piazze, nei bar e nei ristoranti.
Per attirare gente i locali mettevano cartelli in vetrina con su scritto: « Sala con Televisore. »
Soprattutto il sabato sera la TV aveva la meglio su tutto, cinema, teatro, e anche sulle semplici passeggiate.
Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/06/la-salerno-che-fu-109.html
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