A casa mia non c’è mai stato il problema di avere da mangiare a sufficienza. I problemi erano di altro genere. Per esempio con la procreazione accelerata in atto, era impensabile anche riuscire a comprare abiti da metterci addosso.
Si riusciva a mettere una pezza alla situazione, si fa per dire, grazie ai miei cugini Napoletani. Sì, avevo dei cugini benestanti! Una delle sorelle di mia madre, Rita, la più piccola, aveva preso marito a Napoli. Avevano un negozio di ottica a Napoli in Piazza Dante.
E figuriamoci, abitavano al Vomero! La prima volta che ho sentito l’espressione:
“Andare in ferie”, è stato proprio a causa di questi parenti. Addirittura in estate prendevano un abitazione in affitto ad Ischia per un mese.
Per fortuna preferivano dare i loro panni smessi a noi e non ai cugini dell’ATACS! A volte capitava che una volta arrivato il pacco, noi sceglievamo le cose migliori, per lasciare ai cugini dell’ATACS quelle che noi rifiutavamo!
Altro che "Miseria e Nobiltà! "
Accipicchia! Era proprio Miseria nera!
Per altre storie sulla Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2015/09/la-salerno-che-fu-47.html
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