Oggi le partite di Calcio si possono vedere allo stadio oppure mediante un abbonamento Skay.
Anche nella Salerno che fu era possibile vederle in due modi. Uno era il modo tradizionale, andando direttamente allo stadio. Il secondo era da uno dei balconi dei diversi palazzi intorno al vecchio stadio Donato Vestuti.
Io, per diversi anni, ho assistito alle partite dal balcone di un’abitazione di fronte ai distinti.
Ci fu un periodo che cercai di entrare nello stadio, gratis naturalmente.
Se proprio non mi riusciva di entrare, tornavo a casa e salivo sul balcone. Solo che una domenica in cui ero riuscito ad entrare nello stadio, senza pagare il biglietto, mi successe qualcosa che poi mi convinse a evitare di andarvi e a limitarmi a vedere la partita da casa.
Io non sapevo dell’esistenza di uno sport praticato in alcune nazioni, in particolare in Australia, che si chiama: “Il lancio del nano!”
Le regole del gioco consistono nel procurarsi un nano a pagamento, mettergli in testa un casco, afferrarlo sotto le ascelle, e dopo averlo dondolato per un poco, lanciarlo il più lontano possibile. Il piccolo uomo dopo il volo dovrebbe atterrare su uno dei materassi precedentemente predisposti. Vince ovviamente chi riesce a lanciare il nano più lontano degli altri.
Non sempre i lanci hanno un epilogo fortunato, fratture, contusioni e schiacciamento del midollo spinale sono frequenti. Nonostante ciò gli organizzatori affermano che i piccoletti si divertono e comunque, sono pagati bene.
Questo sport è molto popolare anche in Canada e in Inghilterra. Sui giornali inglesi spesso si legge questo tipo di annunci: “ Cercasi nano da lancio. Offresi buona retribuzione! ”
la Salernitana quell'anno invece stava lottando per non retrocedere in serie C, con i vari Cavicchia, Minto, Cominato...
Malgrado la differenza di qualità e di classifica fra le due squadre, però quella domenica la squadra di calcio di Salerno giocò una grande partita, e negli ultimi minuti riuscì a pareggiare, l’incontro finì 2-2.
Al secondo gol della Salernitana ci fu una specie di terremoto, i tifosi impazzirono di gioia. Tutti ad esultare e gridare. All'improvviso un uomo che vedeva la partita in piedi dietro di me, mi prese in braccio e mi lancio in aria.
Atterrai 5-6 scalini sotto, addosso ad altri tifosi, festanti all'inizio, inferociti quando gli capitai fra testa e collo. Tornai a casa tutto ammaccato e deciso a non andare più allo stadio.
Almeno i nani per essere lanciati prendevano tanti soldi, io che ci avevo ricavato? Solo escoriazioni varie.
Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/04/la-salerno-che-fu-69.html
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