“ Il Congregatore ha cercato di trovare parole piacevoli ”_
Così scriveva circa 3000 anni fa il re Salomone, e mai come oggi è riconosciuta l’importanza di scegliere le parole giuste, specialmente quando parliamo con chi ci sta a cuore.
La scienza ha scoperto che le parole sono come delle potenti frecce, precisi bersagli che arrivano al cervello. Si possono paragonare ai farmaci che la medicina usa nella routine clinica perché innescano gli stessi meccanismi nella nostra mente e, modificano il cervello e il corpo di chi soffre. Recenti scoperte hanno dimostrato che le parole attivano le stesse vie biochimiche della morfina e dell’aspirina.
Ma le tue parole possono anche farmi tanto male. Se sono usate in modo inappropriato possono essere tossiche e produrmi danni, possono procurarmi ansia, depressione, sconforto.
Dobbiamo stare attenti, il nostro modo di comunicare deve essere ponderato adeguatamente per evitare, addirittura, che una malattia, già di per sé invalidante, venga aggravata da parole avventate e spropositate.
Le tue parole possono guarirmi. Ma le tue parole possono anche farmi ammalare. Non è incredibile?
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