È anche a Salerno arrivò, solo un poco più lentamente, il benessere; entro il 65' quasi la metà delle famiglie Salernitane possedeva un frigorifero, il 40% un televisore, il 25% una lavatrice.
E cominciarono ad aumentare le auto in circolazione. In Italia ce n’erano quasi 5 milioni.
Ai grandi magazzini cominciarono a rifare i tacchi delle scarpe e le chiavi in un batter d'occhio; i prezzi degli elettrodomestici continuarono a calare; per i compiti scolastici si cominciarono a usare le Bic, che si affermarono anche grazie ad un grande concorso con cui si poteva vincere una Seicento.
Le calze di nylon negli anni antecedenti si portavano alle rimagliatrici, nel 65’ arrivarono i collant «usa e getta».
Si sa un consumo tira l'altro e, quando si hanno due cappotti, tante camicie, parecchie scarpe, occorre provvedersi dell'armadio «quattro stagioni».
Nello stanzino dell'aspirapolvere bisognava far posto al battitappeto per la moquette, al trapano elettrico Black & Decker, alla macchina per cucire automatica Necchi incorporata nel tavolino da lavoro. Di cera per i pavimenti non ne bastava più una, ci voleva quella per il parquet e quella per le piastrelle.
Nel cassetto insieme alla macchina fotografica si doveva far spazio alla cinepresa e al proiettore.
Ed iniziò così all'improvviso, quasi senza accorgercene, la civiltà dei consumi!
Nessun commento:
Posta un commento