<< Abbiamo il potere di fare di questa generazione dell’umanità la migliore nella storia del mondo, o di farne l’ultima! >>
Queste significative parole furono pronunciate da John F. Kennedy, ex presidente degli Stati uniti d'America, in un suo celebre discorso pronunciato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
E ai tempi del corona-virus sono parole che fanno ancora più rumore!
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Kennedy si fece assertore di un programma nuovo e coraggioso nel quale i vecchi temi della politica delle superpotenze venivano sostituiti dall'apertura verso i problemi dello sviluppo sociale, civile ed economico dell’intera umanità.
Egli si era reso conto che il problema della pace mondiale era strettamente connesso con il progresso economico e civile dei paesi sottosviluppati. Propose così ai sovietici di trasformare la competizione per il trionfo delle rispettive posizioni, in una ben più feconda gara per promuovere invece ovunque il benessere e la giustizia.
Questa era secondo lui: “La Nuova Frontiera” sulla quale, abbandonando le vecchie frontiere che dividevano popoli armati, si dovevano condurre le grandi battaglie per la comprensione reciproca, per la giustizia e per la pace.
Fiducia che crebbe quando a Cuba, repubblica comunista creata da Fidel Castro e in cui i sovietici avevano installato dei missili quasi a minacciare da vicino gli Stati Uniti, il presidente Russo Kruscev ritirò questi missili.
Potevano questi eccezionali avvenimenti fermare la folle corsa dell'umanità verso l'auto-distruzione? Potevano ridare speranza e vigore a chi si ostina a credere che gli uomini alla fine ce la faranno, e che, come accade al cinema, arriveranno inevitabilmente i nostri a salvare l'accampamento?
L’assassinio di Kennedy nel 1963' pose fine a tutte le speranze. Le stesse idee furono riprese qualche anno dopo dal fratello Robert. Il programma politico era lo stesso. Anche per lui, non era importante il prestigio o l’espansione delle nazioni, era importante la risoluzione dei grandi problemi mondiali.
Sognava nuove riforme sociali, accordi sul nucleare, la fine del problema razziale, pensava a ridare un affilato morale alla vita privata e pubblica dei cittadini. Robert Kennedy diceva che:
<< La ricerca della ricchezza distrugge le cose più importanti, non dobbiamo misurare un uomo in base al suo guadagno, occorre uccidere il germe dell’immoralità che corrode la nostra società! >>
Come c'era da spettarsi, assassinarono anche lui!
La folle corsa dell'umanità verso l'auto distruzione continua!
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