Le speranze generate agli inizi del ventesimo secolo dalla rivoluzione industriale hanno dovuto fare i conti con lo scoppio della prima guerra mondiale, e poi, dopo pochi anni, con il crollo della Borsa di New York avvenuto il 29 ottobre 1929. Questo diede origine alla grande depressione tra il 1932 e 1934, ancora oggi se ne sentono gli effetti.
Dal 1929’ un mondo, economicamente malato, è stato solo rappezzato con rimedi provvisori. La seconda guerra mondiale e le crisi petrolifere del 1973, e dei mercati azionari nel 1987, hanno contribuito a scuotere ulteriormente il mondo fin dalle sue fondamenta. Tutti i governi della terra hanno oggi i bilanci in deficit.
Anche per l’Aids si parlò di catastrofe mondiale. Essa fu descritta come un’epidemia la cui professione geometrica avrebbe in soli venti anni dimezzato la popolazione mondiale. Previsione umana, è quindi fallita.
In quel caso si temeva il blocco globale dei computer, col timore della fine dell’economia mondiale e di milioni di morti per carestie.
E che dire di quello che si è scritto e letto dell’undici settembre 2001? Da quella data, dicono in tanti, il mondo non è stato più lo stesso!
A questo punto molti attendono la fine di questo mondo senza però interessarsi del proposito di Dio. Guardano unicamente, con crescente preoccupazione, a quello che succede ogni giorno in un mondo completamente alla deriva.
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La folle corsa continua, ancora qualche curva, ancora qualche scarpata, e si arriverà al rettilineo finale.
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