Un altro interessante diversivo, per noi ragazzi, era rappresentato dal mostrare coraggio in un altro campo. Cosa facevamo?
Ci mettevamo in un incrocio o al termine di una salita ripida in cui, le rare auto del tempo, erano quasi costrette a fermarsi. Il nostro scopo era afferrare il posteriore dell’auto e sedendoci sopra farci scorrazzare per un poco. Qualcuno ritornava dopo qualche ora, dicendo che era stato trasportato all'altro capo della città.
Naturalmente a volte si esagerava. Non difettavamo certo di fantasia!
Ricordo che all'epoca, in alcuni rioni di Salerno, c’erano giganteschi contenitori di rifiuti all'aperto. Non so perché, ogni tanto, avevamo l’insana abitudine di scavalcarli e nuotare fra le immondizie varie per cercare qualche gioco, qualcosa di interessante per noi. E non prendevamo neanche il tifo!
Qualche volta non si disdegnava il colpo grosso. Un giorno scoprimmo il deposito di una nota fabbrica di biscotti e caramelle. Così una sera, alla chiusura, riuscimmo a forzare una porta e a introdurci.
Portammo via parecchi cartoni, ancora imballati, pieni di dolcetti e caramelle. Li andammo a nascondere in un posto che ritenevamo sicuro. E chi dormì quella notte!
Non ne abbiamo mai aperto neanche uno. Era tanto il timore di venire scoperti, che il giorno dopo, facemmo una telefonata anonima, ed indicammo l’ubicazione della refurtiva. Furono giorni di grande preoccupazione.
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