La Versilia è conosciuta soprattutto per essere una destinazione balneare lungo la costa toscana (si trova nel confine nord-occidentale della provincia di Lucca a sud di Carrara). È ampiamente nota e riconosciuta per essere una zona molto alla moda della riviera Toscana, dove spesso vanno i vip, ma attrae tanti durante l'estate per la sua vita notturna con molti locali e discoteche aperti la notte.
Chi ci viene in vacanza la considera una specie di paradiso. Per chi ci nasce è diverso. La felicità nella vita non dipende dal luogo dove si nasce.
La mia famiglia, come quasi tutte in Versilia, era prevalentemente cattolica, per quello che io riesco a ricordare da bambina, tutti intorno a me pregavano e andavano in chiesa, e quindi lo facevo anch'io. Tutti crescendo facevano la comunione e la cresima, e quindi le facevo anche io.
Da bambina mi piaceva studiare e cercare di capire il mondo intorno a me. A scuola avevo a che fare spesso con le suore, ma non riuscivo a comprenderne alcuni comportamenti. Ogni giorno, quando rientravo a casa correvo da mio padre a raccontargli come agivano con noi, in particolare le maniere aspre e severe che avevano. Mio padre mi diceva che dovevo avere solo tanta pazienza.
Un’altra cosa mi indispettiva, che quando andavo a confessarmi il prete mi assegnava da recitare, come penitenza, un certo numero di ave maria e atti di dolore. Ma a cosa servono? Pensavo. L’unica preghiera che io mi sentivo di pronunciare era il Padre Nostro.
Diciamo che queste cose mi allontanarono per qualche anno dalla religione. Ma ero diventata atea?
No! Lo compresi quando ancora ragazzina morì mio padre. Perderlo per me fu devastante ma in quella terribile circostanza compresi di essere ancora credente. Si erano impegnati molto per farmi perdere la fede, ma non erano riusciti a farmi dimenticare Dio.
Alle scuole superiori iniziai un timoroso dibattito con il professore di religione. Quello che diceva e insegnava mi infastidiva, sembrava provocarmi con risposte che, a detta sua, avevano lo scopo di stimolare la classe, ma poi con mia somma sorpresa alle visite dei genitori, parlò benissimo di me a mia madre. Era evidente che preferiva me che contestavo, rispetto all'apatia e all'indifferenza delle altre ragazze.
a fidanzarci, a sposarci, ad avere una famiglia propria, eventuali figli...
Il compagno che mi ero scelto non aveva interessi religiosi, ne incoraggiava me ad averne.
Io avevo raggiunto un obiettivo, uscire dalla mia famiglia, adesso vivevo insieme a questa persona, avrei voluto far funzionare questo rapporto che era stato una mia libera scelta.
Avevo l’errata convinzione che niente e nessuno ci avrebbe mai separati. Ma il mio desiderio era sposarmi, non convivere. Solo che questo era il mio desiderio, al mio compagno andava bene la convivenza. Allora cominciai a pormi delle domande e a pensare che lui non fosse la persona giusta per me. Non riuscivo proprio a capire, o non volevo capire, come fosse possibile che un uomo mi potesse stare accanto per un motivo diverso dal vero amore.
Ero spaventata ma seriamente intenzionata a chiarire il punto con il mio compagno: perché non voleva sposarmi? Di fronte alla mia determinazione e alle mie idee, preferì scappare e non prendersi le sue responsabilità. Ero distrutta, consapevole di non essere riuscita neanche a scegliere una persona degna come compagno di vita, ma io non volevo una vita così.
E poi si sa come opera Geova. Lui ci lascia liberi di fare le nostre scelte. Ci permette di capire come la vita senza di lui non ha nessun significato. E quando vede che noi siamo pronti, e che in questo sistema gemiamo e soffriamo ci manda qualcuno a casa a bussare alla nostra porta.
Arrivarono così due sorelle a casa mia e cominciai a studiare la Bibbia. Accettai subito il loro invito ad andare nella Sala del Regno, e da allora non ho mai più smesso. Come tutti ho avuto i miei momenti difficili, ma Geova è sempre stato la rupe a cui mi sono aggrappata.
Amo tutto della verità. Lo studio delle scritture, i rapporti con i fratelli e le sorelle, la predicazione e il servizio di pioniere. E quando mi sento giù apro il cuore a Geova Dio in preghiera.
La mia soddisfazione più grande è stata scoprire come Geova ha dato un senso alla mia vita attirandomi nella sua organizzazione terrena.
Una vostra Sorella dalla Versilia_
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