Lo avete letto? È un piccolo libro che è uscito qualche anno fa.
Una storiella breve, densa di significati e insegnamenti, che fa comprendere ai lettori l’importanza e il valore dell’apertura al nuovo. Viene raccontata come se fosse una fiaba ed i protagonisti sono dei topolini.
Il “Formaggio” è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita (un lavoro soddisfacente e appagante, una bella relazione d’amore, tranquillità economica).
I personaggi fronteggiano i cambiamenti inattesi, ma solo uno di loro affronta il mutamento con successo. E spiega agli altri quello che ha imparato.
Ognuno di noi ha la propria concezione personale della natura del formaggio, ma tutti aspiriamo a possederlo perché siamo convinti che non possiamo vivere senza.
Se riusciamo ad ottenerlo ne diventiamo dipendenti, se lo perdiamo o ci viene sottratto ne rimaniamo sconvolti.
Questo libro vorrebbe insegnarci che:
1)- I cambiamenti nella vita sono inevitabili.
Ci sarà sempre qualcuno nella vita che sposterà il nostro formaggio.
2)- Dobbiamo essere attenti e se possibile prevedere i cambiamenti.
Essere pronti, sapere cosa fare quando il nostro formaggio ci verrà sottratto o nascosto.
3)- Controllare il cambiamento.
Dobbiamo annusare spesso il formaggio, accorgersi se qualche situazione sta cambiando intorno a noi.
4)- Adattarsi rapidamente al cambiamento.
Perché non esiste un solo tipo di formaggio, potremmo trovarne anche uno migliore.
5)- Apprezzare il cambiamento.
Assaporare il gusto del nuovo. Le cose cambiano nella vita.
Non abituiamoci troppo, non dipendiamo totalmente da qualcosa o da qualcuno e nella vita ci sarà sempre qualcuno che sposterà il nostro formaggio.
Se lo sappiamo prima, ed accettiamo questa idea, affronteremo meglio i problemi futuri.
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