Salerno di notte

Salerno di notte
SALERNO SENSACIONAL

mercoledì 5 aprile 2017

LA SALERNO CHE FU’ (102)


Naturalmente non è possibile pensare al passato, alla “Salerno che fu” senza ricordare la persone che la vivevano. 

Nonna Carmela era la mamma di mia madre e aveva un carattere molto forte. Con mia Nonna c’era poco da annoiarsi. Me la ricordo in occasione dei suoi frequenti bisticci con mio padre, con una sedia in mano appena trattenuta da un suo figlio. Dall’altra parte c’era mio padre con un’altra sedia in mano appena trattenuto da mia madre.

A suo modo però, era anche una donna molto religiosa. Apparteneva all'ordine delle carmelitane. La sua missione specifica avrebbe dovuto essere quella di testimoniare la bellezza che deriva dallo stare con Dio, di dimostrare l’importanza di una vita dedita alla preghiera.

Era molto attiva alle funzioni religiose. Ricordo per esempio i mesi di maggio in cui mi portava con se a tutte le funzioni mariane. Non passava giorno che non andava in chiesa a confessarsi, benché fosse oggetto d’interesse morboso da parte di un sacerdote che cercava di approfittare della sua situazione di vedovanza.

E come dimenticare le mattine d’estate, alle cinque di mattina con l’immancabile rosario, e quelle d’inverno alle sei con la sveglia per la visita degli zampognari?

E’ indelebile nella mia memoria la prima volta che sono stato a Roma. Era stato organizzato un pullman dalla parrocchia frequentata da mia nonna. Partimmo così una domenica mattina presto.



L’itinerario era ovviamente, prevalentemente religioso. Dopo un giro alla zona monumentale, diritti alla Città del vaticano, con relativa visita e ascolto dell’angelus papale.         

    Poi per finire il pomeriggio, visita alla basilica di San Paolo fuori le mura.

Mia nonna Carmela era anche esperta in frasi storiche! Quando si trovava in uno spazio stretto e scomodo diceva:  “Avessi tanto spazio io in Paradiso?”

Quando venivamo disciplinati e qualcuno piangeva diceva: “Piangi, piangi, quando ti sposi ridi!”

Oppure: “Mazza e panella fanno i figli belli! Panella senza mazza, fanno i figli pazzi!”

Però, delle sue frasi storiche, quella più ragionevole mi sembra  proprio una che usava per il mangiare! Lei diceva sempre che:
“A tavola si deve stare in silenzio, perché quando si mangia si contatta con la morte!”

Certo il pranzo dovrebbe essere per una famiglia il momento di massima distensione e pace! Purtroppo nella nostra  famiglia non era così.

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.com/2017/03/la-salerno-che-fu-101.html
                                                                                                            

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