Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

giovedì 12 settembre 2019

LE VOSTRE STORIE (2)_


La Sardegna è una regione meravigliosa, ci si può venire in vacanza, e questa è un ottima cosa, ma ci sono anche persone che nascono qui. Che fortuna, potrebbero pensare molti. 

Chi nasce in questa regione è sicuramente molto attaccato alla sua terra di origine, ma poi dipende sempre dal suo contesto di vita. Vi posso assicurare per esperienza che nascere in Sardegna negli anni 50’ e in una famiglia di modeste possibilità economiche non è stato per niente facile.

Io sono sempre vissuto in Sardegna, e la mia gioventù è stata caratterizzata da un padre padrone. A casa mia si lavorava sempre. Mio padre era un muratore, e in estate noi figli dovevamo andare nei suoi terreni a coltivare la vigna.

Da ragazzo a causa del mio carattere taciturno ho fatto molta fatica , non mi sentivo apprezzato, anche a scuola non riuscivo tanto bene e ho cominciato subito a imparare un mestiere. Il Fabbro.

All'inizio ho avuto qualche difficoltà ma poi saldare, costruire ringhiere, porte, e strutture  in ferro è divenuto piacevole per me, finché sono riuscito a  mettermi in proprio, ed è li sul posto di lavoro che venne una coppia di sorelle a predicarmi, agli inizi del 90’.

Ero un cattolico per tradizione, e da ragazzo frequentavo un oratorio, eravamo in tanti e c’era un prete che organizzava gite. Ci radunavamo, giocavamo a biliardino, ping pong. a dama, al calcio, insomma vita da oratorio. Ogni fine settimana veniva proiettato un film. Molto spesso si trattava di film tratti da storie Bibliche e queste mi piacevano in una maniera particolare.

Purtroppo agli inizi degli anni 80’ iniziai ad ammalarmi di una malattia che mi ha perseguitato per circa 30 anni. Iniziarono a venirmi delle crisi, si trattava di  Sindrome dissociativa o schizofrenia.

Mandarono a chiamare il dottore di famiglia che mi mandò da uno psichiatra. Mi diedero una terapia senza ricovero, ma per me inizio la depressione cronica.

C’erano pensieri irreali che affluivano nella mia mente. Credevo che gli extra terrestri erano
in contatto con me, e avevo delle visioni e delle allucinazioni. Era una cosa che mi capitava a periodi. Stavo bene per un certo tempo e poi precipitavo in queste intense manifestazioni di sofferenza mentale.

In seguito ad intervalli di due anni circa continuai ad avere altri tipi di esperienze e allucinazioni varie. Una prigione da cui sembrava impossibile uscire.

Qualcosa che mi era stato sempre d’aiuto e aveva avuto un buon effetto su di me era la fede in Dio, ma in quel periodo il mio essere cattolico non mi dava nessun ristoro.

Un giorno sentii alla radio un programma degli evangelisti, mi piacque molto quello che dicevano e cominciai a seguire assiduamente quelle trasmissioni radiofoniche, poi chiesi di  avere con loro un corso Biblico per corrispondenza. La mia ricerca di Dio continuava, ma la malattia continuava a non darmi tregua.



E poi sono finalmente arrivati i Testimoni di Geova. Ricordo che una delle prime domande che feci riguardava la fine del mondo e la sorella mi rispose con Rivelazione 16:16 dove si parla di Armaghedon.

Quindi la sorella che mi aveva parlato inizialmente passò il mio studio ad un pioniere speciale. Mi colpì molto la speranza in un paradiso terrestre avvenire ed essa  cominciò ad essere sempre più viva nella mia mente. 

Passare dal pensiero ossessivo di un extraterrestre che veniva a prendermi con la sua astronave al regno di Dio, ha avuto sulla mia mente un effetto straordinario.

Certo la mia posizione a favore della verità mi ha procurato problemi sia da parte della mia famiglia che da parte degli evangelisti. Agli inizi, per esempio, stavo lottando per uscire dalla morsa del fumo e mio padre, nel mio periodo di astinenza, mi faceva trovare sigarette dappertutto.

Quando informai gli evangelisti che avevo conosciuto i Testimoni di Geova e che avevo iniziato a studiare con loro, mi dissero di non farlo perché  per me sarebbe stato come una trappola. Mi mandarono delle scritture bibliche dove sostenevano l'anima immortale. Confrontai le loro asserzioni con la Bibbia, ma non c'era confronto. E alla fine la vera conoscenza prevalse.

Ora tutto era chiaro, ero felice di aver trovato la verità che da troppo tempo cercavo. Dopo un anno e qualche mese dedicai la mia vita a Geova, e ho continuato a lottare con tutte le mie forze iniziando il servizio di pioniere regolare malgrado la mia malattia ogni tanto continuasse a crearmi difficoltà nella vita.

Negli ultimi anni sembra che vada tutto meglio, la mia malattia sembra sparita, mi sento in buona salute, godo di cose piacevoli, tutto è gioioso intorno a me e vivo insieme a mia madre che ha ormai 86 anni.

Oggi i rapporti con la mia famiglia sono buoni, e anche se nessuno dei miei parenti ha accettato la buona notizia, ho la mia congregazione, i miei fratelli, e una ferma convinzione nella mia mente: Servire Geova Dio per tutta l’eternità.

Dalla Sardegna con amore_

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quindi?