Salerno di notte

Salerno di notte
SALERNO SENSACIONAL

martedì 30 maggio 2017

COSE DA NON DIRE!


Nella prima pagina del Manuale delle cose da non dire a una persona  Depressa, sono riportate due frasi fondamentali da evitare:

1)- « Non hai nessun motivo per stare giù! » 

2)- « Ricordati che ci sono tante persone che stanno peggio di te! »

Dire queste cose a un Depresso è veramente deprimente.

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Naturalmente esistono altre frasi controproducenti e rigorosamente vietate:

« Non piangerti addosso, reagisci! »

« Le giornate storte capitano a tutti! »

« Buttati nel lavoro! »



« Secondo me lo fai solo per attirare l’attenzione! »

« Alla tua età dovresti goderti la vita e basta! »

« Devi pregare di più, affidarti a Dio! »

« Devi trovarti un nuovo hobby! »

« Aiuta chi ha più bisogno di te e vedrai che smetti di lamentarti! »

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Li volete proprio Fare impazzire? 

« E se ti capitasse qualcosa di veramente grave, che cosa faresti? »

« Facendo così, fai male a chi ti sta intorno! »


lunedì 29 maggio 2017

LA NAPOLI CHE FU’ (13)


Il Dialetto Napoletano ha mille sfumature. Abbiamo preso in considerazione la parola “Testa” in Dialetto Napoletano, “Capa!”
Altri modi di dire in relazione a questa parola sono questi.

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“ Tené a Capa a vuoto a perdere “ (ad litteram avere la testa senza resa, come le bottiglie di Birra da 66 cl, che si usavano per fare le bottiglie di pomodori.) 
Significa Testa vuota, nessun processo cognitivo in atto. Scemenza assoluta. Ma stavolta l'iperbole è fantastica; il detto, molto diffuso a Napoli, prende a prestito la vecchia prassi di rendere i vuoti delle bottiglie (di latte, di acqua minerale) per poterli riutilizzare. In questo caso la Capa-Testa non serve nemmeno a questo; non è nemmeno riutilizzabile, un caso disperato.



“ Tené a Capa e merd “ (letteralmente avere la testa piena di escrementi). 
Nel senso di persona distratta, che dimentica le cose, ma non per cattiveria, bensì per sbadataggine, per superficialità.
 Mio padre diceva che gli hippies, i figli dei fiori e i capelloni, avevano la Capa di merda, erano cioè vuoti, negligenti, inutili.

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Per chi ama le storie della Napoli che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/05/la-napoli-che-fu-12.html

sabato 27 maggio 2017

MARY E MONTI_


Ridere è bello! Ridere fa bene! C’è chi afferma che è più facile far piangere che far ridere! Alcuni per far ridere, a volte sono pagati per questo, ricorrono al linguaggio scurrile, e perlopiù a situazioni sessuali imbarazzanti. 

Poi c'è a chi piace ridere alle spalle degli altri! Non è ne etico, ne necessario. Non è più bello ridere di noi stessi? Per sentirci bene non è necessario offendere le altre persone! 

Il mio pensiero è, che si può ridere con poco, non ci vuole molto, zero euro. Una bella giornata di sole, passeggiare insieme alle persone che amiamo.

Inventarci qualcosa, che ci vuole? Un poco di spensieratezza. Che ci guadagniamo a lamentarci sempre? Stacchiamoci dalle macchine, dal telegiornale, dalle cattive notizie giornaliere, e usciamo, c'è un mondo che ci aspetta.

E intanto gustiamoci come aperitivo questo Video:



Per altri Video guardatevi nel Blog:
  I Video di Ridere Salerno!

mercoledì 24 maggio 2017

LA SALERNO CHE FU (109)


Per molti anni, nella Salerno che fu, per tenere i collegamenti con il mondo esterno si usava:
 " Il PANIERE! ”

Ecco come ne scriveva Riccardo Pazzaglia qualche decennio fa.

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Il Paniere era un cesto con i bordi abbastanza alti. Aveva un manico e a questo era legata una lunghissima corda. A volte questa corda era lunga quanto un altissimo caseggiato.

Era fatto per essere calato. Aspettava, con la lunga corda arrotolata sul fondo, in un angolo del balcone, sulle loggette o sotto le persiane delle finestre. I Panieri venivano giù, rapidi, la mattina presto, quando passava il giornalaio, il carrettino del lattaio, l'uomo della ricottella, l'uomo delle « cèveze », grandi more, impregnate di succo sanguigno. 

Uniti fraternamente, in quel silenzioso ascensore tirato a larghe bracciate, salivano verso le stanze ancora addormentate le copie fresche d'inchiostro de II Mattino e le foglie piene di « cèveze », la bottiglia del latte e, d'inverno, i coppi gonfi di umide castagne bollenti, le «allesse». I coppi erano confezionati arrotolando pagine di libri settecenteschi, di antichi registri del tribunale, di romanzi dell'Ottocento stampati nell'Ottocento.
Invece di pensare che da quelle venerande pagine sarebbero potuti venir fuori i microbi che mi avrebbero ucciso, io le aprivo con cura e provavo a decifrarle con la curiosità di un antico monaco benedettino.



Più tardi il Paniere scendeva e risaliva con il pacco dei vermicelli, le olive di Gaeta, il baccalà e il buattone, cioè la conserva di pomodoro. 

Nella salita delle due, invece, a far compagnia alla copia del Roma, c'era, d'estate, il piatto con due soldi di ghiaccio, che sarebbe servito a rendere gelato il vino e a rinfrescare la frutta.

L'ultima ascensione serale portava su le fave fresche, appena colte negli orti del Vomero o di Capodimonte, oppure un cocomero immodestamente esaltato dai mellonari, che si fermavano con i loro carretti uno accanto all'altro e si sfidavano a chi li aveva più rossi.

Il Paniere serviva anche a portare un biglietto sul quale veniva scritta qualche comunicazione che proprio non si poteva gridare dal basso. 

Quando non esisteva ancora il  Telefono, il sistema di comunicazione a distanza era: IL PANIERE!

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/05/la-salerno-che-fu-106_17.html

LE TUE IDEE PER AIUTARE IL MONDO_


E c’è chi ha il coraggio di criticare i Genitori perché insegnano la parola di Dio ai figli! Secondo il loro  illuminato pensiero, i Genitori dovrebbero preoccuparsi delle cose materiali e della salute del figlio, ma lasciare l’insegnamento religioso alla scuola, alla chiesa, al caso. I risultati di questa modo di pensare sono sotto gli occhi di tutti. 

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Cosa sanno i ragazzi di Dio e della Bibbia? Alcuni anni fa un maestro delle elementari, in provincia di Napoli, raccolse in un libro alcuni temi redatti da bambini su temi religiosi. Sicuramente è solo la punta dell’iceberg, ma siamo sicuri che si tratti solo di una minoranza?



TEMA: LE TUE IDEE PER AIUTARE IL MONDO!

Per aiutare il mondo io ho moltissime idee, basta che il Signore mi sente. Per prima cosa penserei a Napoli che siamo stufi di come è conciata, specialmente Chiaiano, dove abito io. 
Direi al Signore: « Per favore guarda un po' come stiamo combinati mettici una mano tu. »

Poi gli direi, sempre al Signore, di cacciar via tutti i camorristi, specialmente quelli che uccidono o entrano la notte dentro le case con la bomboletta di spray, spruzzano e ci finiscono di addormentare. Come è capitato a mio cugino che si sono presi tutto dalla cristalliera e meno male che il grosso dei soldi lo teneva nascosto dove sappiamo noi. 

E vorrei pure chiedere che non ci stesse più quel traffico da pazzi specialmente il sabato e la domenica. Per la mia scuola vorrei un campo da gioco e una palestra, e più educazione. E vorrei fare una colletta per i bambini poveri del mondo.

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In verità, nel tema, qualche buon proposito c'è!

martedì 23 maggio 2017

ALCUNE STRANEZZE DELLA VITA!


Ormai sono tante le Donne che, camminando per strada, estraggono dalla borsa bottigliette d’acqua e bevono, non perché hanno sete, ma perché hanno deciso che devono berne una certa quantità di litri al giorno.

 Questa cosa all'inizio era un impegno, poi è diventata consuetudine, e adesso tirano fuori bottigliette d’acqua e bevono a gogò, che neanche un cammello. E’ diventata per loro una cosa naturale.

Qualcuna tiene la bottiglietta in mano per tutto il giorno. Io qualche anno fa avevo un’amica che ogni volta si trovava dalle parti di casa mia mi bussava. Aveva bisogno di bere. La dico tutta, avrei preferito fosse una di quelle con la bottiglietta.



Quando mi hanno parlato dell’esistenza di un Club esclusivo frequentato dagli amanti di Totò, non mi sono sorpreso molto. Quello che mi ha sconcertato è stato conoscere il modo in cui si poteva entrare a farne parte. Era necessario rispondere ad una domanda preliminare. La cosa poteva non incuriosirmi? La domanda che valeva l’iscrizione al club era la seguente:
 Qual è il nome della ditta delle nuove macchine della tipografia di Peppino De Filippo, nel film  “La banda degli onesti? “

Non sapete la risposta?  “Bordini e Stocchetti” di Torino. Esiste veramente una "Bordini e Stocchetti" Macchine Tipografiche Torino.

Quando si dice: Pubblicità occulta! 

venerdì 19 maggio 2017

VISIONI SCONSIGLIATE! (7)


Non vogliamo responsabilità. Quindi avvertiamo gli Internettisti che la visione di questi video è altamente sconsigliata per gli affetti da Diabete, per chi ha problemi di Colesterolo, o per i diversamente Magri.

Per il resto della popolazione mondiale siamo lieti di presentare:


LIEVITASHOW
_

L’invito è sempre lo stesso. Perché soffrire inutilmente? Collegatevi al Blog giusto:
http://blog.cookaround.com/bricioledidolcezza/

mercoledì 17 maggio 2017

La SALERNO CHE FU (108)


Sono sempre stato contrario alle cose che vengono fatte una volta all'anno.

Di fronte al negozio di fiori di mio padre, nella Salerno che fu, si metteva sempre un extracomunitario, a cercare l’elemosina alle auto che si fermavano al semaforo.

Era da poco emigrato in Italia. Conosceva pochissimo la lingua e naturalmente i suoi ricavi erano molto miseri, sicuramente da fame. 



Un giorno gli capitò qualcosa d’inaspettato. Normalmente gli automobilisti cercavano di scansarlo in tutte le maniere. Quel giorno quasi tutti si fermavano di proposito a dargli qualcosa. Addirittura se il semaforo era verde accostavano lo stesso e lo chiamavano per dargli qualche spicciolo. Chissà cosa avrà pensato l’uomo quel giorno!

Avrà visto il suo futuro più sostenibile. Avrà ritrovato la fiducia nella gente. Chissà cosa ha detto alla moglie e ai figli  una volta tornato nella sua povera baracca! 

Cosa poteva sapeva il povero uomo della nostra religione, delle nostre tradizioni. Era il giorno della Pasqua e la gente si comportava così. Faceva proprio quello che evitava di fare tutti gli altri giorni dell’anno, fermarsi e dargli qualche spicciolo.

Non immaginava, il meschino, che il giorno dopo sarebbe tutto ritornato come prima!

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/05/la-salerno-che-fu-107.html

lunedì 15 maggio 2017

CORRERE FA BENE, PERO’…


Andare a correre fa bene sicuramente. I motivi per cui tante persone seguono questa pratica sono tanti: 
Per sentirsi liberi? Per dormire meglio?
Per vivere più a lungo? Per superare i propri limiti? Per stare all'aperto? Per stare soli con noi stessi? Per pensare meglio?


Nel film "Forrest Gump" il protagonista a un certo punto della sua vita cominciò a correre, e diventò tanto famoso che alcuni giornalisti andarono ad intervistarlo:
<< Perché corre? Lo fa per la pace nel mondo?
Lo fa per i senza tetto? Corre per i diritti delle donne? Per aiutare l’ambiente? Per una campagna a favore degli animali? Perché fa questo? >>


La risposta di Forrest Gump fu disarmante:
<< Avevo solo voglia di correre! >>

Però ritengo anche giusto invitarvi a riflettere sul fatto che l’inventore dello Jogging, Jimmy Fixx, che ha scritto tanti libri sull'argomento e su come questa pratica aiuti ad allungare la vita, è morto per un attacco cardiaco a soli 48 anni.

LA NAPOLI CHE FU’ (12)


Il Dialetto Napoletano ha mille sfumature. Abbiamo preso in considerazione la parola “Testa” in Dialetto Napoletano: “Capa”

Ci stavamo soffermando sul significato di tenere “A Capa Fresca”, cioè, “ non avere pensieri, non avere preoccupazioni…”

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Lo diceva mio padre quando, nei primi anni 80 sentiva in televisione i primi ecologisti parlare di differenziare la spazzatura. Secondo lui non tenevano niente a cui pensare d'importante, e quindi tenevano: “A Capa Fresca”. 



Quando, al contrario una persona ha troppi pensieri, secondo il dialetto Napoletano tiene:
  " A capa ca ce volle!” (la testa in ebollizione).

Tenere “A Capa Sciaqua” significa invece avere la testa sciacquata, ripulita da ogni materia grigia. Una persona sciocca che, non possedendo neuroni celebrali, non può ragionare su nulla. Un emerito cretino! 

Questa locuzione ha qualcosa a che vedere col “Lavaggio del cervello”, tipo guerra fredda o film sullo spionaggio.

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Una altra espressione interessante è riferita alla persona che ha:
“A capa sulo pe spartere ‘e rrecchie” ( La testa solo per dividere le orecchie).

Significa che la testa dell'individuo non funziona, è un orpello estetico, ha il solo scopo di dividere le due orecchie in maniera da sentire in stereofonia.
Dentro non c'è nulla, vuoto cosmico. Insomma si applica ad una persona veramente stupida.

Per chi ama le storie della Napoli che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/04/la-napoli-che-fu-11.html

venerdì 12 maggio 2017

BRICIOLE DI VACANZE (9)


Anche una Chef-Blogger, ha diritto a qualche giorno di vacanza. Ha chiesto e preteso un giorno settimanale di contatto con la natura. Intorno a noi ci sono molti borghi interessanti e, qualche laghetto affascinante da vivere, ma a circa un ora da noi c’è anche ROMA, che non è sola resti archeologici e chiese. A volte camminando per la città puoi farci incontri inaspettati:



Naturalmente la Chef appena ritornata a casa, avendo trovato nuove ispirazioni, ha ripreso a cucinare:


RIGATONI IN TORTA:


Di seguito alcune fasi della preparazione:




Ed eccovi il link che tanto desiderate:

giovedì 11 maggio 2017

LA SALERNO CHE FU’ (107)


Io non ho vissuto l’età del fascismo e la conseguente guerra, ma mi sono informato molto sull'epoca. Naturalmente quello che succedeva nella Salerno che fu, all'epoca del fascismo, succedeva nell'Italia intera.

In quegli anni i figli maschi, dopo la scuola, raggiungevano il padre sul lavoro. Era un’usanza tollerata anche negli uffici comunali perché ammantata da principi morali.

I bambini non dovevano stare in casa a infastidire le madri che lavoravano, né andare a zonzo; Era bene che imparassero il mestiere paterno. 

Nella pratica i ragazzi finivano per lavorare sul serio e gratis: venivano mandati a fare commissioni, trasportavano i secchi di calcina se il padre era muratore, ripulivano la bottega, riempivano i misurini di granaglie in negozio, imparavano ad avvitare bulloni, a riparare le biciclette, a piallare. Prima dei dieci anni erano già eccellenti apprendisti e pochi di loro, avrebbero in seguito cambiato mestiere, se non quel tanto imposto loro dall'evoluzione tecnologica e sociale.



I piccoli carbonai di allora probabilmente avranno poi commerciato in elettrodomestici e bombole di gas. Quelli che impararono a  riparare le biciclette avranno messo su un’autofficina. I venditori di granaglie potrebbero essere stati in seguito padroni di un supermarket. I garzoni di falegname avranno venduto cucine di laminato plastico. Alcuni figli dei burocrati municipali forse ne hanno poi ereditato il posto, spesso il medesimo ufficio. 

E solo ai nostri giorni che i giovani non sanno realmente che lavoro fare.

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.com/2017/05/la-salerno-che-fu-106.html

UNA ADOZIONE BENEDETTA_


Non avevano avuto la gioia di avere un figlio proprio, così pensarono di adottarne uno. Sapevano che l'iter di adozione era lungo, potevano anche passare degli anni, a meno che non avessero deciso di adottare un piccolo Coreano.

E comunque sarebbe passato del tempo. Intanto la coppia aveva iniziato a studiare la Bibbia con i Testimoni di Geova e a fare progresso. Alcuni mesi dopo si battezzarono e decisero di diventare  ministri a tempo pieno. 

La svolta che aveva avuto la loro vita aveva posto davanti alla coppia nuovi obbiettivi, stavano quasi pensando di rinunciare all'adozione, quando arrivò la  comunicazione che il bambino ormai era già in viaggio.

In preghiera decisero di accettare il piccolo e si diedero molto da fare per preparare la sua stanzetta. Comprarono anche dei giocattoli, e misero sul suo lettino una copia del  libro dei Racconti Biblici.



Dopo alcuni giorni arrivò il piccolo Coreano. Era in buona salute, bellissimo, ma molto, molto  triste. Aveva sempre gli occhi bassi e mangiava pochissimo. Con grande sorpresa dei genitori adottivi, il bambino guardò appena i giocattoli, ma i suoi occhi si illuminarono appena vide il libro dei racconti Biblici. Lo prese e lo strinse forte, non se ne separava mai. 

La coppia piano piano riuscì a comunicare con il piccolo e venne a conoscenza che il padre e la madre naturali, che erano stati tragicamente uccisi nel Vietnam, erano Testimoni di Geova e gli leggevano quel libro ogni sera. 

Veramente una Adozione Benedetta!

TI SENTO E NON TI SENTO_


La nostra parte per fare in modo che alcuni comincino a servire Geova è modestissima! E' Lui a fare crescere. Ma se ci ha chiamati a divenire suoi collaboratori, vogliamo e, dobbiamo farlo al meglio delle nostre capacità.

Esemplificando si potrebbe dire che Geova è il grande progettista del quadro elettrico, e noi siamo il modestissimo filo di contatto tra Lui e la persona a cui parliamo della Bibbia.

Abbiamo una funzione trascurabile, ma anche il filo elettrico che permette il passaggio della corrente è utile. Noi abbiamo un messaggio vitale da passare alle persone. 

E’ importante come lo passiamo? Certamente!

Ripensiamo al semplice gioco di passare una palla a qualcuno. Ci sono due modi per farlo. Possiamo lanciare la palla in modo che l’altro la prenda, o in modo che non la prenda?

Noi vogliamo passare la nostra palla, il nostro messaggio Biblico alle persone, rendendo facile per loro riceverlo. Come possiamo fare? E’ importante quello che diciamo, ma è altrettanto importante anche come lo diciamo. 

Può sembrare una cosa trascurabile, ma è utile adattare il volume con cui parliamo a quello usato dal padrone di casa. Ci sono delle persone che quando parlano usano toni di voce alti, altre che amano parlare a bassa voce. Chi usa un volume più alto pensa che questo sia un modo di dimostrare sicurezza. Questa è una caratteristica degli estroversi. I toni bassi fanno pensare invece ad una persona timida, chiusa, insicura.



Allora cosa c’entra il volume con cui parliamo con il messaggio che portiamo? 

La persona che, per abitudine, parla a bassa voce, considera poco educata chi non lo fa. Si trova a disagio con essa. Lo stesso disagio che ha chi è abituato a parlare con un tono di voce alta e trova invece un interlocutore che sussurra le parole.

Di norma quando siamo davanti ad una porta è sempre meglio usare un tono di voce più basso, le voci si amplificano nei palazzi e, se non stiamo attenti, quello che diciamo viene sentito anche negli altri piani. I condomini quando sentono chiacchierare nelle scale sono restii ad aprire poi la porta della loro casa.

Quando ci troviamo all'interno delle case o in strada, sarà certamente più facile abbassare o alzare il volume con cui parliamo, adattandolo al nostro interlocutore.

Immaginate due persone che iniziano una conversazione, una parla a bassa voce e l’altra grida. Può avere un futuro questa conversazione?

Allora cosa dobbiamo fare? Una cosa semplice. Cercare di adattare il volume con cui parliamo a quello del nostro padrone di casa. 

Abbassare, o alzare, di poco il volume delle nostre parole non è un'impresa titanica, tutti possiamo riuscirci. Se ci esercitiamo nel farlo regolarmente con i nostri familiari, o quando andiamo a fare la spesa, diventerà sempre più facile farlo.

Se usiamo questo metodo riusciremo a iniziare nuovi studi biblici? Non vi posso garantire questo, ma di una cosa potete essere certi, le persone ci troveranno più simpatici e avremo più successo nei rapporti con gli altri. 

martedì 9 maggio 2017

PERCHÉ TI FAI TANTI PROBLEMI_


Era l’anniversario del loro matrimonio, e si scambiarono i doni. A lui toccò un pacchettino avvolto in una carta colorata e con un fiocchetto dorato: Lo aprì, e guardando il regalo sfoderò il suo migliore sorriso possibile.

<< Ti piace? >>     Chiese lei?

<< Moltissimo! >>  Rispose lui.

Ma non aveva capito cos'era e a che cosa serviva!

Era un oggetto strano, molto colorato, con una forma particolare, ma lui non riusciva a comprenderne l'utilità. 

Nei giorni seguenti Provò a mostrarlo a qualche amico con la speranza segreta che gli aprisse la mente sul cosa servisse l'oggetto. Nessuno sembrava essere in grado di capire cosa rappresentasse. Poi una sera si decise e confessò alla moglie che il regalo gli  era piaciuto moltissimo, però non aveva capito cos'era e a che cosa serviva.

Con sua grande sorpresa la moglie gli disse che, quando lo aveva visto in quel negozio di regali, aveva pensato subito a lui, immaginando che gli sarebbe piaciuto, e l’aveva comprato, ma neanche lei sapeva di cosa si trattava. 



Il giorno dopo insieme si recarono nel negozio dove lei aveva comprato il regalo. Sorprendentemente neanche il negoziante seppe rispondere alle loro domande, anzi in un modo piuttosto rude disse: 
<< Se io dovessi conoscere a cosa servono tutte le cose che vendo…>>

La coppia non si arrese. Scrisse una mail alla fabbrica che lo aveva prodotto:
<< Abbiamo acquistato il vostro prodotto, lo troviamo molto bello, ma che cos'è? A cosa serve? >>

Dalla fabbrica risposero con prontezza:
<< Vi ringraziamo dell'acquisto. Noi diamo molto spazio alle emozioni dei nostri clienti. E' qualcosa di bello? Vi piace? Cosa importa che cos'è. Usatelo come vi pare e piace! >>

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Ha senso questo ragionamento? 

Pensateci, il Mondo in cui viviamo è proprio così, vogliono imporci questa filosofia di vita per tutto.

Vivi! Goditi tutto quello che c'è! Divertiti! 
Perché ti fai tante domande? 

Che te ne importa dello scopo della vita. Cosa ti interessa della Verità. 

Perché esisti? Chi ti ha messo sulla terra? 

Non complicarti la Vita! Ti stai Divertendo? Perché ti fai tanti Problemi?

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E poi ci sono quelli che non si accontentano. Quelli che vogliono sapere i perché. Quelli che non si accontentano del pacco. 

Spero tanto che tu possa scegliere di essere una di queste persone.

VISIONI SCONSIGLIATE! (6)


Non vogliamo responsabilità. Quindi avvertiamo gli Internettisti che la visione di questi video è altamente sconsigliata per gli affetti da Diabete, per chi ha problemi di Colesterolo, o per i diversamente Magri.

Per il resto della popolazione mondiale siamo lieti di presentare:
CHE BONTA’ : LE CROSTATE!



L’invito è sempre lo stesso. Perché soffrire inutilmente? Collegatevi al Blog giusto:
http://blog.cookaround.com/bricioledidolcezza/

sabato 6 maggio 2017

MARY E IL SALTO IN CORTO (2)


Ridere è bello! Ridere fa bene! C’è chi afferma che è più facile far piangere che far ridere! Alcuni per far ridere, a volte sono pagati per questo, ricorrono al linguaggio scurrile, e perlopiù a situazioni sessuali imbarazzanti. 

Poi c'è a chi piace ridere alle spalle degli altri! Non è ne etico, ne necessario. Non è più bello ridere di noi stessi? Per sentirci bene non è necessario offendere le altre persone! 

Il mio pensiero è, che si può ridere con poco, non ci vuole molto, zero euro. Una bella giornata di sole, passeggiare insieme alle persone che amiamo.

Inventarci qualcosa, che ci vuole? Un poco di spensieratezza. Che ci guadagniamo a lamentarci sempre? Stacchiamoci dalle macchine, dal telegiornale, dalle cattive notizie giornaliere, e usciamo, c'è un mondo che ci aspetta.

E intanto gustiamoci come aperitivo questo Video:




Per altri Video guardatevi nel Blog:

  I Video di Ridere Salerno!


venerdì 5 maggio 2017

MA VI PIACE ESSERE LIBERI?


Sembra che la risposta a domande della W di Aprile 2018 abbia mandato in crisi qualcuno, come se essa impedisse qualsiasi movimento o partecipazione dei fratelli sul Web.

Cosa dice in effetti di nuovo questa W?
<< Non è consentito “postare illustrazioni, pubblicazioni in formato elettronico, marchi, musica, foto, video o articoli del sito jw.org su altri siti Internet o sui social network. >>

Sembra così semplice da capire…

Noi possiamo a livello personale mandare a qualcuno interessato, per esempio, una copia della W. La scarichiamo dal sito e la mandiamo. Quello che non possiamo fare è prendere questa W, o qualsiasi cosa sia sul sito ufficiale, e postarla sul nostro sito o blog, su altri siti o blog, o diffonderla sui social network.



 Noi siamo in un Organizzazione che libera la gente e c’è chi invece preferirebbe avere dei limiti, come quando all'ingresso delle chiese cattoliche una volta mettevano i programmi televisivi e i film che si potevano vedere e quelli che erano sconsigliati.

Voi già sapete cosa penso sull’argomento:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/02/perdere-tempo-su-internet.html


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IMPARIAMO UNA NUOVA LINGUA (2)


Tanti fratelli per espandere il loro servizio hanno imparato una nuova lingua. Questo è stato molto utile per attirare alla verità alcuni. 

Imparare una nuova lingua non è cosa facile. Ci vogliono tempo, sforzi, e perseveranza, ma ne vale la pena. Sono tante le esperienze che hanno dimostrato come impegnarsi in questa fase di servizio è molto produttivo e soddisfacente.
Bisogna mettere in cantiere però anche periodi di scoraggiamento, e a volte possono capitare esperienze particolari, qualcuna divertente anche da raccontare.



 Questa è realmente successa a un fratello che predicava in territorio Cinese:
<< Mostravo il mio biglietto da visita, dicevo due parole in cinese e di solito mi facevano entrare. Una volta, mentre visitavo una scuola, ripetei la procedura per poter parlare con il preside. Una giovane insegnante mi venne incontro nell'atrio. La seguii attraversando un paio di aule, risposi ai rispettosi cenni di saluto dei bambini e mi preparai per essere presentato al preside. L'insegnante bussò, aprì la porta, si tirò indietro e mi fece segno di entrare. 

Con un misto di sorpresa e indignazione mi accorsi che mi aveva gentilmente accompagnato in un bagno! A quanto pare, come mi spiegò poi il preside, il mio cinese non era stato ben compreso ed ero stato scambiato per un ispettore degli impianti igienici. >>

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giovedì 4 maggio 2017

LA SALERNO CHE FU’ (106)


Nella Salerno che fu esistevano anche:
 “I Fidanzati In Casa”. 

Esistono ancora? Forse gli ultimi esemplari sono scomparsi da tanto tempo.

Riccardo Pazzaglia, qualche decennio fa, trattò estesamente questo argomento in un suo libro, ma già da allora, e stiamo parlando di più di 30 anni fa, si capiva che l’istituzione dei “Fidanzati in casa” era in via di estinzione.

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Pazzaglia aveva questa idea sull'argomento:

Il "Fidanzamento In Casa", che alle volte si prolunga anche per un decennio, ha come funzione principale la lenta raccolta di tutte le notizie per avere un quadro completo della personalità dello sposo e della sposa, prima di stipulare il patto fatale.



La necessità di tale operazione viene riconosciuta dai due innamorati e dalle loro stesse famiglie. Essa è tranquillamente definita, con un’atroce espressione dialettale: "Scanagliarsi i Caratteri!" 

Scanagliare è un verbo terribile, da la misura esatta dell'impegno, dell'astuzia, dei malvagi tranelli, delle perfide controprove che usano le due fazioni, con il risultato di giungere, dopo il decennio chiarificatore, anche a scombinare un matrimonio.

Che quella dei fidanzati in casa sia, comunque, una razza in estinzione e con poco futuro, si capisce dal fatto che quando alcune ragazze, ammaestrate dalle mamme, dopo i primi furtivi incontri, cominciano ad accennare al fidanzatino l’importanza di "Presentarsi in casa", i più diffidenti rispondono subito: 
«La casa ce l'ha la Maruzza» (la Lumaca in dialetto), e dopo questa risposta non si fanno più vedere.

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2017/04/la-salerno-che-fu-105.html

martedì 2 maggio 2017

RIDEFINISCI I TUOI PARAMETRI_


Per parametro si intende una soglia che divide ciò che tu hai deciso che puoi, da ciò che non intendi accettare nella tua vita. Ed è una cosa che stabilisci solo tu. Devi essere sicura di quello che sei e di quello che vuoi.

Le tue scelta possono riguardare vari aspetti della tua vita. Ma oggi parliamo di un tuo eventuale futuro rapporto di coppia.

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E' scontato ovviamente che questa persona abbia interessi spirituali e desideri servire Geova Dio.

Alcuni parametri giusti potrebbero essere: 


<< Deve essere lui a farsi avanti! >>

<< Non deve farmi stare ore e giorni ad attendere una sua decisione o una sua telefonata! >>




<< Deve essere sicuro di volere costruire il suo futuro con me! >>

<< Deve farmi sentire desiderata! >>

<< Non deve avere paura di usare la parola futuro! >>

<< E di sicuro non sprecherò, il mio tempo con qualcuno che mi ha già rifiutata! Non voglio essere l'ultima scelta di nessuno. >>

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Non sono richieste impossibili. E' in pericolo il tuo futuro, e quello dei tuoi eventuali figli.

Naturalmente anche un giovane uomo dovrebbe avere i suoi parametri, ed una volta che si è accertato che sono quelli giusti, attenersi ad essi.

La scelta del coniuge è la più importante della nostra vita, naturalmente dopo quella di servire Geova dedicandoci a Lui. 

Tante scelte nella vita possiamo anche sbagliarle, e ricominciare daccapo. Ma ricominciare dopo un matrimonio fallito, è molto, molto difficile.  

CERCATE I MERITEVOLI_


In una zona dell’Australia un Fratello cercava di cogliere tutte le occasioni per dare  testimonianza informale ai turisti che regolarmente capivano nella sua città.

Mostrando il dono dell’ospitalità, in  un’occasione, invitò a casa sua tre coppie che erano in vacanza. Prima che partissero diede a ciascuna coppia un nostro libro dicendo che sarebbe stato felice se avessero letto anche solo il primo paragrafo. 

In una delle coppie, c’era una  insegnante, che per tutta la vita era stata contraria ai testimoni di Geova. Aveva dei vicini Testimoni e aveva tenuto lontana da loro anche sua figlia. Tuttavia, a motivo della gentilezza e dell’ospitalità di questo Fratello promise di leggere qualcosa del libro.



Dopo qualche tempo il Fratello ricevette una telefonata dalla donna: 
“Ho letto le prime righe, poi ho commesso un grave errore, ho continuato a leggere. Mi sono innamorata di questo libro. Poi ho commesso un secondo errore. L’ho lasciato sulla scrivania e quando sono tornata a prenderlo mia figlia di 19 anni vi aveva già scritto il suo nome”. 

La donna e suo marito andarono dai vicini Testimoni per procurarsi un altro libro e chiesero scusa per i malintesi del passato. Venne iniziato così uno studio biblico con questa coppia e la figlia, e ora assistono alle adunanze. 

La gentilezza può far sciogliere anche cuori di pietra nei quali è nascosto, ma non sepolto, l’amore verso Dio.

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lunedì 1 maggio 2017

COME FACCIAMO A SPOSARCI?


A un Sorvegliante di Circoscrizione non sposato può capitare senz'altro di accorgersi, nelle sue visite alle Congregazioni, di essere oggetto di particolare interesse da parte di qualche giovane sorella, ma quello che gli era successo in quella visita era stato molto strano e particolare.

A metà settimana un anziano locale lo portò a fare una visita pastorale, c'era da andare ad incoraggiare una signora che da poco frequentava la congregazione insieme alla sua bambina di sette anni. La donna era veramente interessata alla verità, e anche la figlia sembrava avere le idee molto chiare su cosa fare in futuro.

La domenica dopo l'adunanza infatti la piccola avvicinò il viaggiante e gli fece i complimenti per il discorso, e poi gli disse: 
<< Quando sarò grande voglio sposarti. >>

Il fratello volle precisargli che non era possibile perché lui avrebbe sposato solo una Testimone di Geova. La bambina avrebbe dovuto, a parte crescere in fretta, fare progresso nella verità. Frequentare le adunanze, diventare una proclamatrice e battezzarsi. 

La bambina promise che si sarebbe data da fare in fretta per raggiungere questi obbiettivi.



Sei mesi passarono in fretta e il Sorvegliante ritornò a fare visita alla Congregazione della piccola. Così i due alla fine della settimana ebbero l'occasione di riparlarsi.

<< Brava, gli anziani mi hanno detto che stai facendo un ottimo progresso, frequenti tutte le Adunanze e ti sei iscritta anche alla scuola Teocratica. >>

E la piccola gli rispose così: << Grazie, mi piace venire in sala, ma non sono solo io che devo migliorare, anche tu devi fare  progresso. >>

E il viaggiante pensieroso: 
<< Certo dobbiamo migliorare tutti, ma dimmi, ti sei accorta di qualche cosa di particolare, hai qualche consiglio da darmi? >>

E la bambina molto seriamente: 
<< Mi meraviglia molto che non lo hai capito da solo, ma come facciamo a sposarci se tu frequenti le adunanze due settimane all'anno? >>


UNA VIRATA VERDE AL PIANETA_


Se si volesse realmente imporre una virata “verde” al nostro pianeta e alla nostra vita, la prima mossa da compiere sarebbe, senza dubbio, provare a cambiare il nostro stile alimentare. 

Ormai i sette miliardi di persone, (nove entro il 2050), che devono essere nutriti e dissetati, rappresentano una leva ambientale mostruosa, che rischia di capovolgere le sorti del pianeta. 

I “Supernutriti” hanno superato i “Denutriti” (1,3 miliardi di obesi o sovrappeso contro 1,1 miliardi di denutriti). Si muore sempre di più per diabete e malattie cardiache o metaboliche, legate a una cattiva alimentazione basata su proteine e grassi animali, che per fame. 

Buona parte dei terreni coltivabili viene utilizzata per produrre mangime per gli animali, e questo avviene, nonostante la disponibilità di terreni fertili sia sempre più bassa.

Nel 2025 si prevede, soffriranno la sete tre miliardi di persone, mentre per produrre un hamburger di un etto e mezzo di carne vengono consumati 2400 litri di acqua potenzialmente potabile. 

Intanto gli allevamenti intensivi sono una delle principali fonti di gas a effetto serra e una delle principali cause della deforestazione a livello mondiale. 


Il consumo di carne a livello globale è eccessivo e insostenibile. La fame di proteine animali del mondo occidentale e dei paesi emergenti, è la causa di alcuni dei più grandi squilibri ecologici a livello globale.

L’uomo non è sostanzialmente un carnivoro, e l’eccessivo consumo di proteine e grassi animali, secondo i maggiori esperti, provoca e incentiva molte delle più diffuse patologie nel mondo occidentale.

Nel Sud del mondo, dove maggiormente si soffrono fame e sete, vengono prodotti il mangime e buona parte della carne che poi viene consumata nei paesi industrializzati ed emergenti.

Sarà giunto il momento di fare a meno della carne?